Usando la comunicazione non violenta, possiamo muoverci dal conflitto verso l’alleanza in quattro passi.
1) riconoscere ed esprimere il proprio desiderio,
2) riconoscere ed esprimere il bisogno che da energia al desiderio,
3) ascoltare e comprendere il bisogno differente dell’altro,
4) stabilire una efficace alleanza (chiedersi: cosa posso fare? come possiamo aiutarci?).
Quando un nostro desiderio non corrisponde al comportamento del partner, il primo pensiero può essere “sta sbagliando” e certe volte si potrebbe semplicemente lasciar correre, non dargli troppa importanza. Indubbiamente è vero, se questo lasciar andare viene da una serenità interiore, una saggia comprensione che la cosa per me non è importante, è transitoria e non interferisce con il mio desiderio di benessere.
Se invece in questo modo sto negando la presenza di un malcontento che viene relegato nella parte inconsapevole di me, lasciar correre può essere molto pericoloso. Il malcontento nascosto, represso, rimosso o negato, vive nell’ombra. E dall’ombra, senza essere visto e riconosciuto, interferisce nella mia vita prendendosela con gli altri o con me stesso, con depressione, stanchezza cronica, sbalzi di umore, comportamenti aggressivi, autolesionismo, indebolimento delle difese immunitarie, malattie, difficoltà a concentrarsi, confusione, contraddizioni, ecc….
Il sintomo prezioso da non trascurare, allora, è il DISAGIO, nelle sue diverse manifestazioni. Se ci sentiamo sereni nella relazione, se la nostra gratitudine e sollecitudine verso il partner scorre fluida, con gli inevitabili alti e bassi, ma su un terreno stabile di armonia e benessere: evviva, va benissimo così. Se, invece, abbiamo la sensazione che qualcosa non va, ad esempio, proviamo un senso di malessere o tensione e non capiamo quale sia la causa, è importante guardare se ci sia un malcontento messo da parte, non considerato. Non a caso la leggenda dice che il percorso di liberazione di Siddharta iniziò quando si oppose al padre che voleva trattenerlo nella reggia dorata, evitando il contatto con la sofferenza del mondo. Lasciar correre potrebbe essere il primo comportamento da mettere in discussione. Serve assertività, per il benessere, sia fisico che psichico.
Tutto questo è utile da ricordare perché ci hanno insegnato e abbiamo sperimentato che, se non stiamo bene o se vogliamo prevenire il malessere, delle alternative sono possibili. Ci sono altri modi per trattare i nostri piccoli e grandi malcontenti, più efficaci e benefici del semplice “lasciar correre”.
Possiamo usare queste domande per spostare l’attenzione dal pensiero abituale “lui ha sbagliato“:
“quale è il mio desiderio?“,
“qual’è il mio bisogno?“,
“quale è il suo bisogno?“,
“quale è il modo migliore per comunicare tutto questo?“,
“cosa posso fare io? cosa possiamo fare insieme?“.
Nei nostri incontri vediamo tanti esempi di come questo si può fare all’interno di una relazione di amore.
Buone relazioni,
Inviando il tuo commento dichiari di aver letto ed accettatol'informativa sulla privacy e le condizioni di utilizzo per questo sito dando il consenso al trattamento dei tuoi dati personali.